[p. 297 modifica] parte al puro suono. Infatti, qual differenza fra l’effetto di un suono, di uno strumento dolce, penetrante ec. ed un altro ruvido, non penetrante ec. Analizzate bene l’effetto della musica sul vostro cuore, e vedrete che l’effetto suo singolare deriva precisamente dalla natura del suono e varia secondo le di lui differenze. L’armonia, la melodia la piú melodiosa o armonica, eseguita su d’uno strumento vile ec., in suoni rozzi ec., non vi tocca non vi muove non v’innalza punto. Ho conosciuto una persona che passava e si teneva essa stessa per inarmonica, non essendo né commossa né dilettata da quasi veruna musica. Frattanto egli notava che una stessa armonia eseguita in certi tali strumenti lo toccava vivamente, in altri niente affatto. Egli amava molto e provava tutti gli effetti della musica quando udiva suoni forti, di gran voce, strumenti arditi, orchestre numerose e strepitose. Quest’era dunque una particolare disposizione de’ suoi organi, inclinati a que’ tali suoni che lo dilettavano: ovvero una rozzezza o poca delicatezza, bisognosa di suoni forti per essere scossa. Questo diletto era dunque