Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1583

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[p. 246 modifica] fonte della universalità [p. 247 modifica] di una lingua. La letteratura può servire a introdurre i costumi e le opinioni ec. Senza ciò, la lingua per mezzo suo poco si propaga. E piuttosto rimangono alle altre lingue qualche voce spettante a qualche costume ec. ec. venuto di qua piú o meno anticamente che alla nostra letteratura (28 agosto 1821).


*    Nessuno vede piú degli altri, ma qualcuno osserva e combina piú degli altri. Quello che accade nelle scienze fisiche, accade nelle metafisiche e morali. In quelle e in queste una scoperta fatta si comunica e partecipa a chicchessia. Un ragionamento ben espresso e sviluppato, il quale conduca alle verità le piú remote dall’opinione e dalla cognizione comune, può subito essere inteso dallo stesso volgo. Ognuno può vedere da che uno ha veduto ec. ec (29 agosto 1821). Vedi p. 1767.


*    Moltissimi piaceri non son quasi piaceri se non a causa della speranza e intenzione che si ha di raccontarli. Tolta questa vi troveremmo un gran vuoto. Questa rende piacevoli le cose che non lo sono, anche le dispiacevoli ec. ec. Questi effetti però ponno riferirsi all’ambizione, al desiderio di parere interessante ec., non a quello di comunicare e dividere le proprie sensazioni.