Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1577

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[p. 243 modifica] non può mai avere occhi insignificanti; quando anche gli occhi non esprimessero nulla, o fossero poco vivi in qualche persona, se l’animo di costei si coltiva, acquista una certa vita, divien furbo e attivo ec. ec., l’occhio parimente acquista significazione, e viceversa accade nelle persone d’occhio naturalmente espressivo, ma d’animo torpido ec. per difetto di coltura ec. ec.; nei diversi momenti della vita, secondo le passioni ec. che ci commuovono, l’occhio assume diverse forme, si fa piú o men bello ec. ec. Ora l’occhio, ch’è la parte piú significativa della forma umana, è anche la parte principale della bellezza (questo si può dimostrare con molte considerazioni). Un paio d’occhi vivi ed esprimenti penetrano fino all’anima e destano un sentimento che non si può esprimere. Questo si chiama effetto della bellezza, e questa si crede dunque assoluta; ma non v’ha niente che fare; egli è effetto della significazione, cosa indipendente dalla sfera del bello, e la bellezza principale dell’occhio, non appartenendo alla convenienza, non entra in quello che il filosofo considera come bello.