<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1532&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141001180202</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1532&oldid=-20141001180202
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1532 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 215modifica] dieci per opera di Machiavelloe gli altri 10 distributivamente per opera degli altri successivi scrittori. Chi fu uomo piú grande? Machiavello o i suoi successori? E pur l’ultimo di questi è molto piú gran politico di Machiavello, e la politica nelle sue opere ha una doppia estensione. Nessuno dunque preferisce Machiavello a [p. 216modifica]quest’ultimo, e le sue opere non si leggono oramai che per profondità di studio; e se la scienza dopo lui avesse mutato faccia, come spesso accade, in virtú per altro dell’impulso da lui datole, piú che di qualunque altra cagione, le opere di Machiavello non si leggerebbero piú. Figuriamoci lo stesso della fisica in ordine a Galileo. Ma siccome la fisica ha realmente mutato faccia, però gli scritti di Galileo, forse il piú gran fisico e matematico del mondo, si lasciano agli eruditi. Tanto è vana e caduca quella gloria per cui gli uomini si affaticano, che non solo ella dipende dalla fortuna, non solo si stende a pochissimi studiosi e consapevoli delle cose antiche, non solo basta un piccolissimo caso ad impedirla o a sopprimerla, non solo tocca bene spesso agl’immeritevoli ec. ec.