<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1482&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20140115160100</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1482&oldid=-20140115160100
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1482 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 186modifica] stesso senso. Anche i parlatori eleganti o affettati sono da considerarsi in questo proposito.
Queste osservazioni spiegano il perché sia sempre maravigliosa e caratteristica negli antichi scrittori la proprietà della favella. Ciò non avviene di gran lunga perch’essi fossero piú diligenti. Chi può pur paragonare la diligenza de’ nostri tempi in qualunque genere, con quella degli antichi? L’esattezza e la minutezza non era propria de’ tempi antichi, bensí precisamente de’ moderni, per le stesse ragioni per cui non è propria di questi la grandezza, ch’era propria di quelli. Anche in ogni cosa appartenente a lingua o stile i diligenti scrittori moderni, ed anche i mediocri, la vincono in esattezza sopra i piú diligenti scrittori antichi. Basta conoscerli bene per avvedersene. Vedi la mia lettera sull’Eusebio del Mai, nell’osservazione segnata XVI,23,71,23. Recherò fra i moltissimi esempi che si potrebbero una nota che fa un traduttore francese alla Catilinaria di Sallustio, solamente per dar meglio ad intendere il mio pensiero (DUREAU-DELAMALLE, Oeuvres de Salluste. Traduction nouvelle. Note 45 sur la [p. 187modifica]Conjuration de Catilina; à Paris 1808, t. I, p. 213). Les bons écrivains de l’antiquité