Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1446

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[p. 165 modifica] vero rappresentante della nazione, perch’eletto da essa ec. e non rappresentante del principe, o rappresentante, come dicono, di Dio. 6o, Questo era in somma un premio che la nazione libera e padrona concedeva spontaneamente a un suo suddito, e quindi l’effetto di dette feste era quello dei grandi premi che eccitano alla emulazione ed animano col desiderio e la speranza di conseguirli. Ma le feste di un principe vivo, quando anche fossero decretate dalla nazione, sarebbero decretate dalla nazione suddita al suo padrone, il che avvilisce l’idea del premio, massime sapendo bene che il principe poco si cura di questa ricompensa de’ suoi servi; né può destar l’emulazione e animare colla speranza, sapendosi che molto maggiori meriti non potrebbero conseguir quell’onore ec. che si concede al principe solo o a qualcuno da lui scelto e sua creatura e il cui merito, per esser cosí onorato, dipende dalla sua volontà ec. ec.

Simili considerazioni si possono fare intorno ai giuochi atletici dei greci e agli onori che si rendevano ai vincitori, ancorché