Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1401
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e quasi non fosse stata ec (28 luglio 1821).
* Mi dicono che io da fanciullino di tre o quattro anni stava sempre dietro a questa o quella persona perché mi raccontasse delle favole. E mi ricordo ancor io che in poco maggior età era innamorato dei racconti e del maraviglioso che si percepisce coll’udito o colla lettura (giacché seppi leggere ed amai di leggere assai presto). Questi, secondo me, sono indizi notabili d’ingegno non ordinario e prematuro. Il bambino quando nasce non è disposto ad altri piaceri che di succhiare il latte, dormire e simili. A poco a poco, mediante la sola assuefazione, si rende capace di altri piaceri sensibili, e finalmente va per gradi avvezzandosi, fino a provar piaceri meno dipendenti dai sensi. Il piacere dei racconti, sebbene questi vertano sopra cose sensibili e materiali, è però tutto intellettuale, o appartenente alla immaginazione, e per nulla corporale né spettante ai sensi. L’esser divenuto capace di questi piaceri assai di buon’ora, indica manifestamente una felicissima disposizione, pieghevolezza ec. degli organi intellettuali, o mentali,