[p. 125 modifica] dal viso delle donne in comparazione del personale (e similmente dico della bruttezza). È pure osservabile che dall’assuefazione naturale di osservare il viso piú delle altre parti, deriva in parte: 1o, L’aver noi1 sempre idea piú chiara della bellezza o bruttezza di quello che di queste, o generalmente prese, cioè del personale, o particolarmente, come delle mani ec., che pur sono ugualmente scoperte; 2o, La preferenza e l’importanza che noi diamo alla bellezza o bruttezza del viso sopra il resto e l’attendere massimamente al viso, sia nell’osservare, sia nel giudicare del bello o del brutto, la quale assuefazione ci dura per tutta la vita. E che ciò non derivi solamente dalle proprietà naturali del viso, osservatelo ne’ selvaggi che vanno ignudi e che certo attendono assai piú di noi all’altre parti, e n’hanno piú certo, chiaro e ordinario discernimento di bello o brutto; osservatelo ne’ libidinosi i quali preferiranno sempre una donna di bel personale ec. e di mediocre viso, o anche non bello, alla piú bella faccia, e mediocre o non bella persona. E la preferenza che si dà