Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1359
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e chiarezza e facilità ec. della espressione, ed odiano l’antica forma, insufficiente e dannosa allo stabilimento e comunicazione delle profonde e sottili verità.
Come dunque faremo? L’andamento delle cose umane è questo; questo l’andamento delle lingue. La perfezione filosofica di una lingua può sempre crescere; la perfezione letterata, dopo il punto che ho detto, non può crescere (eccetto ne’ particolari), anzi non può se non guastarsi e perdersi. Tutti due hanno ragione, e grandissima. Converrebbe accordarli insieme. La cosa è difficile, ma non impossibile. Una lingua, massime come la nostra (non cosí la francese), può conservare o ripigliare le antiche qualità ed assumere le moderne. Se gli scrittori saranno savi ed avranno vero giudizio, il mezzo di concordia è questo.
Dividersi perpetuamente i letterati e i poeti da’ filosofi. L’odierna filosofia, che riduce la metafisica, la morale ec. a forma e condizione quasi matematica, non è piú compatibile con la letteratura e la poesia, com’era compatibile quella de’ tempi ne’ quali fu formata la lingua nostra, la latina, la greca (ho già detto che la francese non ha vera letteratura né poesia, eccetto quella letteratura epigrammatica e di conversazione, ch’é loro propria, e dove riescono assai bene; ché il resto è piuttosto filosofia che letteratura). La filosofia di Socrate poteva e potrà sempre,