Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1354

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Da queste osservazioni deducete che siccome le circostanze presenti, sí favorevoli alla riflessione e alla investigazione degli astratti, non sono naturali, cosí la natura aveva ben provveduto anche allo stato sociale dell’uomo, anche a quelle verità che dovevano giovare a questo stato e servirgli di base; verità ben note agli antichi, tanto meno profondi di noi. Che giovano finalmente le verità astratte, quando anche in un eccesso di metafisica la mente umana non si smarrisse? Quanto erano piú utili quelle verità che io stabiliva circa la politica ec. di queste piú metafisiche, alle quali ora mi porta l’avanzamento e il naturale andamento e assottigliamento successivo del mio intelletto! Cosí che si può dire che la filosofia (intendendo la morale, ch’é la piú, e forse la sola utile) era, quanto all’utilità, già perfetta al tempo di Socrate, che fu il primo filosofo delle nazioni ben conosciute; o vogliamo dire al tempo di Salomone. Ed ora, benché tanto avanzata, non è piú perfetta, anzi meno, perché [p. 109 modifica]soverchia e quindi corrotta anch’essa, corrotta anche la ragione, come la civiltà e la natura;