Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1302
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che tutti o quasi tutti gli uomini, qual piú qual meno, secondo le suddette differenze, hanno delle parole affatto proprie loro e particolari, non già derivate né composte ma nuove di pianta, che sogliono abitualmente usare quando hanno ad esprimere certe determinate cose e che non s’intendono se non dal senso del discorso e son prese per lo piú da una somiglianza ed una imitazione della cosa che vogliono significare. Cosí che si può dire che il linguaggio di ciascun uomo differisce in qualche parte da quello degli altri. Anzi il linguaggio di un medesimo uomo differisce bene spesso da se medesimo, non essendoci uomo che talvolta non usi qualche parola della sopraddetta qualità, non abitualmente, ma per quella volta sola (qualunque motivo ce lo porti, che possono esser diversissimi), quantunque abbiano nella stessa lingua che conoscono ed usano la parola equivalente da potere adoperare (9 luglio 1821).
* Un ritratto, ancorché somigliantissimo (anzi specialmente in tal caso), non solo ci suol fare piú effetto della persona rappresentata (il che viene dalla sorpresa che deriva dall’imitazione e dal piacere che viene dalla sorpresa), ma, per cosí dire, quella stessa persona ci fa piú effetto dipinta che