Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1188

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[p. 471 modifica] dico de’ fanciulli, dico anche de’ villani e di tutti quelli che si chiamano o di rozzo o di cattivo o di non formato gusto in ogni qualsivoglia genere di cose; lo dico di chi non è avvezzo a vedere opere di pittura, il quale ognuno sa e dice che non può giudicare del bello pittorico; lo dico di chi non è accostumato alla lettura de’ buoni poeti, il quale non può mai giudicare del bello poetico, del bello dello stile ec. ec. ec. Come il giudizio e il senso del fanciullo intorno al bello è da principio necessariamente grossolanissimo, cosa che dimostra evidentemente come il detto giudizio dipenda dall’assuefazione, cosí il giudizio e il senso della massima parte degli uomini circa il bello resta sempre imperfettissimo, non per altro se non perché la massima parte degli uomini non acquista mai una tal esperienza da poter formare quel giudizio minuto, esatto e distinto, che si chiama gusto fino. Cioè, 1°, non considera bene le minute parti degli oggetti, per [p. 472 modifica]poterle confrontare e formarsene quindi l’idea della proporzione determinata, idea ch’egli non ha; 2°, non ha l’abito di confrontare minutamente, ch’è l’unico mezzo di giudicare minutamente della proporzione e sproporzione, bellezza o bruttezza, buono o cattivo. Cosí andate discorrendo e applicate queste osservazioni a tutte le facoltà e cognizioni umane. E dal vedere che il senso