Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1171

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[p. 458 modifica] difficoltà, l’immenso spazio che ha dovuto percorrere lo spirito umano prima di pur pensare a ridurre all’uso suo quotidiano materie cosí nascoste dalla natura, cosí difficili a trarsi in luce, cosí difficili, non dico a lavorarsi, ma a dar sospetto che potessero mai esser lavorate e solamente modificate e cambiate alquanto [p. 459 modifica]alquanto di forma. Anzi, prima di trovare i metalli, e dopo tutto ciò, prima di pensare a ridurre ed erigere in rappresentanti di tutte le cose, o necessarie o utili o dilettevoli, de’ pezzi di materia per se stessa (massime anticamente) o inutile o poco utile, disadatta, pesantissima e (riguardo ai metalli che formarono le prime monete, cioè rame o ferro ec.) bruttissime ancora a vedersi; e quanto spazio passasse effettivamente prima di tutto ciò, si deduce anche dal fatto e dal vedere che a’ tempi d’Omero, o almeno a’ tempi troiani (benché certo non incólti), o mancava o era di poco e raro uso la moneta.

E qui torno a domandare se la natura poteva ragionevolmente porre sí grandi, numerosi, incredibili ostacoli al ritrovamento di un mezzo necessario e principale per ottener quella che noi chiamiamo