Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1131

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[p. 428 modifica] nel perfetto ha feci, e cosí iacere ha ieci e jactus fa adiectus, deiectus ec. Similmente che capere derivi da un antico monosillabo caps si può dedurre dai composti particeps, anceps, auceps ec. Fra’ quali anceps io credo assai piú con Festo che sia derivato dall’antica preposizione amphi, rispondente alla greca ἀμφὶ e troncata in am e quindi in an dalla composizione (nel che tutti convengono), e da caps appartenente a capere, di quello che a caput, come piace ad altri, fra’ quali il Forcellini. Giacché mi pare che risponda letteralmente al greco ἀμφιλαφὴς composto appunto di ἀμφὶ e di λαμβάνω, capio, piuttosto che ad ἀμφικαρηνὸς, come lo spiega il Forcellini, sebbene sia [p. 429 modifica]stato poi adoperato in significazioni piú conformi a questa seconda voce. Ma io credo poi che questo caps sia la radice tanto di capere quanto di caput; ne’ di cui composti parimente si ravvisa, come biceps, triceps, praeceps. La qual parola Varrone fa derivare da capere (ap. Lact., de Opif. Dei, c. V.), ed io, per lo contrario, capere da caput o dalla stessa radice; dalla quale però io credo derivato prima caput e poi capere o che essa radice significasse da principio caput. Giacché, lasciando che questo è nome e quello è verbo, è ben piú naturale