Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1068

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[p. 380 modifica] adulta e matura, anzi corrotta civiltà, universale nella nazione; negli ultimi tempi di Roma, nella sua decadenza morale, nel tempo ch’era già cominciata la servitú degli animi romani; nell’ultima epoca dell'antichità.

2°, Anche la lingua latina si andò formando a poco a poco, ed ebbe buoni ed insigni scrittori prima del suo secolo d’oro. Ma la lingua greca non ebbe propriamente secolo d’oro. I suoi scrittori antichissimi non furono inferiori ai moderni né i moderni agli antichi. Da Omero a Demostene non v’è [p. 381 modifica]differenza di autorità o di fama rispetto alla letteratura greca in genere ed alla lingua. Questo fece che nessun secolo della Grecia, finch’ella fu qualche cosa, dipendesse da un altro secolo passato in fatto di letteratura. Non vi fu secol d’oro, tutti i secoli letterati e non corrotti della Grecia competerono fra loro e nel fatto e nell’opinione. Quindi la perpetua conservazione, la radicazione profonda della libertà della loro letteratura e della loro lingua. Dico della libertà sí d’indole che di fatto. Non cosí è accaduto alla lingua italiana, sebben libera per indole della sua formazione. Ma ella ebbe i suoi secoli d’oro come la latina. Laddove la lingua e letteratura greca si andò