Penombre/Meriggi/Incontro nel bosco

Meriggi

XII.
INCONTRO NEL BOSCO

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XII.


INCONTRO NEL BOSCO





Staman nel bosco stavo tutto solo
     I ghorgheggi a tradur di un usignuolo,
     Quando un falco calò sul picciol nido
     E ripartì con un superbo grido:
     5La voce armonïosa
     Più non udii fra i tremuli arboscelli,
     E la selva restò muta e pietosa
     Su un nido di orfanelli.

Quand’ecco di fanciulli una brigata
     10Che arriva saltellando, all’impensata,
     Brucando i rami della via romita,
     Pestando l’erba dove è più fiorita....
     — Di che paese siete?
     Dove andate così tutto uccidendo? —
     15II più fiero rispose: — eh, no, vedete,
     Vivi, vivi li prendo! —

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INCONTRO NEL BOSCO 35


Guardi. — E tirò di sotto a un cencio nero
     Tre colombi, due tordi e un capinero.
     — Non siam che a mezzo aprile, e sente, sente
     20Quanti nidi? la selva par vivente;
     Ne abbiam per tutto giugno
     Di correre la valle e le pendici! —
     E lietamente si stringeva in pugno
     I poveri infelici.

25Pugno di rosa, e belli occhi lucenti,
     E chiome d’oro, e labbra sorridenti,
     Pugno di paggio uscito a coglier gigli
     Di una regina per i biondi figli!....
     Il falco sghignazzava
     30Nell’azzurro del ciel come un buffone,
     E il mesto animo mio gli perdonava
     La fame e l’uccisione.