Peccator, su, tutti quanti
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iii
Cantasi come la canzona de’ Visi addrieto.
Peccator, su, tutti quanti,
rallegriamci con disio:
questo è il dí c’ha fatto Iddio:
ciascheduno esulti e canti.
Peccator, la morte è morta:
questa morte vita dona;
la pena oggi ognun conforta,
dolce pena e morte buona.
Oggi il servo si corona,
dell’inferno vengon santi.
Oggi al ciel la spiga arriva
di quel Gran che in terra è morto:
questo Gran, se non moriva,
frutto alcun non avria pòrto:
questo frutto oggi nell’orto
di Maria conforta i pianti.
Questa spiga il suo bel frutto
ha cresciuto e fatto un pane:
santo pan, che pasce il tutto
alle mense cotidiane.
Oh felice menti umane,
che mangiate il pan de’ santi!
Cieca notte, ben se’ santa,
che ’l vedesti suscitare:
nelle tenebre tue tanta
luce al mondo non ha pare:
l’ombre tue furon piú chiare
che del sole i raggi tanti.
Mostra il cammin dritto e certo
la colonna nell’oscura
notte al popol nel deserto:
agli egizi fa paura;
l’inferno a tal luce pura
triema, e ’n ciel cantono i santi.
O beata notte e degna,
tuo Fattor gran ben ti vuole!
Benché ’l sol forse ne sdegna,
tu vedesti un piú bel Sole:
tanta gloria con parole
non si lauda o mortal canti.
Ciaschedun lasci la vesta
della notte tenebrosa;
della luce l’arme vesta:
luce in noi sia ogni cosa.
Nostra vita in Cristo ascosa
luce è in Dio: cantate, o santi.