O maligno e duro core
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Quanto è grande la bellezza | Peccator, su, tutti quanti | ► |
ii
Cantasi come la canzone de’ Valenziani.
O maligno e duro core,
fonte d’ogni mal concetto,
ché non scoppi in mezzo ’l petto,
ché non scoppi di dolore?
Non pigliare alcun conforto,
o cor mio di pietra dura:
poiché Gesú dolce è morto.
Triema il mondo e il sole oscura;
escon della sepultura
morti, e ’l Tempio straccia il velo;
piange, omè, la terra e il cielo;
tu non senti, o duro core.
Liquefatti come cera,
o cor mio tristo e maligno,
poi che muor la vita vera,
Gesú tuo, Signor benigno;
fa’, cor mio, sul duro ligno
con Gesú ti crucifigga;
quella lancia ti trafigga,
che passò a Gesú il core.
O cor mio, cosí piagato
fa’ di lacrime un torrente,
come dal santo costato
versa sangue largamente;
gran dolcezza, o cor mio, sente
chi accompagna Gesú santo;
se la pena è dolce tanto,
piú dolc’è chi con lui muore.
Vengon fuor cosí dolci acque
della fonte tanto amara;
poi che morte, o Dio, ti piacque,
fatta è morte dolce e cara.
O cor mio, da Gesú impara:
la tua croce ancor tu prendi,
e sovr’essa ti sospendi;
non muor mai chi con lui muore.