O maligno e duro core

Lorenzo de' Medici

XV secolo Indice:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.2, Laterza, 1914.djvu Letteratura O maligno e duro core Intestazione 25 ottobre 2023 100% Da definire

Quanto è grande la bellezza Peccator, su, tutti quanti


[p. 132 modifica]

ii

Cantasi come la canzone de’ Valenziani.          


     O maligno e duro core,
fonte d’ogni mal concetto,
ché non scoppi in mezzo ’l petto,
ché non scoppi di dolore?
     Non pigliare alcun conforto,
o cor mio di pietra dura:
poiché Gesú dolce è morto.
Triema il mondo e il sole oscura;
escon della sepultura
morti, e ’l Tempio straccia il velo;
piange, omè, la terra e il cielo;
tu non senti, o duro core.
     Liquefatti come cera,
o cor mio tristo e maligno,
poi che muor la vita vera,
Gesú tuo, Signor benigno;
fa’, cor mio, sul duro ligno
con Gesú ti crucifigga;
quella lancia ti trafigga,
che passò a Gesú il core.
     O cor mio, cosí piagato
fa’ di lacrime un torrente,
come dal santo costato
versa sangue largamente;
gran dolcezza, o cor mio, sente
chi accompagna Gesú santo;
se la pena è dolce tanto,
piú dolc’è chi con lui muore.

[p. 133 modifica]

     Vengon fuor cosí dolci acque
della fonte tanto amara;
poi che morte, o Dio, ti piacque,
fatta è morte dolce e cara.
O cor mio, da Gesú impara:
la tua croce ancor tu prendi,
e sovr’essa ti sospendi;
non muor mai chi con lui muore.