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396 | pensieri | (4464-4465) |
* Lysis in Epistola ad Hipparchum, p. 52, edit. Epistolarum Socratis et Socraticorum, Pythagorae et Pythagoreorum, Io. Conr. Orellii, Lips., 1815. Ὃσιον κἀμὲ μνᾶσθαι τοῦ τήνου (Πυθαγόρου) θείων καὶ σεμνῶν παραγγελμάτων, μηδὲ κοινὰ ποιῆσθαι τὰ σοφίας ἀγαθὰ τοῖς οὐδ' ὄναρ (nemmen per sogno per in niun modo, niente affatto) τὰν ψυχὰν κεκαθαρμένοις (Orelli, ib., p. 600). (18 febbraio 1829). Vedi p. 4470.
* Alla p. 4165. Cosí Callimaco, οὕτω καὶ ού γ’ ἰών, nel noto epigramma sopra il tor moglie di condizione pari, verso ultimo. Vedilo nell’Orelli, ib., p. 176, e le note a quel luogo, ib., p. 555, e del Menagio, ad Laert., ec., e nelle opere di Callimaco. Il luogo di Teone, citato nel pensiero a cui questo si riferisce, conferma la lezione σύ γ’ ἰών per σὺ Δίων, ed è qui assai notabile e prezioso. - Cosí noi diciamo anche andamenti, procedimenti, per azioni, o per modi di operare, di governarsi ec. (18 febbraio 1829).
* Gratari - gratulari. Trembler (tremulare).
* Alla p. 4431. Tucidide, nel proemio, chiama gli storici λογογράφους. Λογογραφέω è usato per iscrivere istoria, narrare, raccontare; λογογραφία per historiae scriptio; ἡ λογογραφικὴ da Eustazio per prosa, soluta oratio; ed anche λογογράφος si dice semplicemente per prosatore. Λογοποιὸς per istorico da Senofonte. Συγγράφω pur si dice particolarmente per διηγεῖσθαι, cioè ne’ significati qui sopra detti di λογογραφέω. Isocrate nell’epilogo del πρός Νικοκλέα, distingue espressamente τὰ ποιήματα e τὰ συγγράμματα (τὰ συμβουλεύοντα καὶ τῶν ποιημάτων καὶ τῶν συγγραμμάτων ec.); ed Ammonio, de Diff. Vocab., definisce il σύγγραμμα così: ὁ δίχα μέτρου λόγος, ὁ προσαγορευόμενος πεζός. Appunto come se τὰ ποιήματα non fossero συγγεγραμμένα, cioè scritti; o come se συγγράφειν non valesse (4465) anche, come vale, semplicemente scrivere, conscribere. Συγγραφεὺς per istorico passim: ποιηταὶ καὶ