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302 pensieri (4359-4360)

vare, e desiderar di esprimere (29 agosto 1828). Vedi p. 4412, fine.

*   Quanti errori, assurdi, contraddizioni per aver voluto giudicare Omero secondo i costumi, le opinioni, le instituzioni moderne o piú note, ed applicarle a’ suoi poemi! Si è supposta in lui una mostruosa mescolanza di dialetti, perché il dialetto o lingua ch’egli usò, si divise poi in piú dialetti diversi. Vedi p. 4405. Si è creduto ch’egli fosse esattissimo pittore de’ costumi eroici, greci e troiani, quando in fatti egli non ha dipinto che i costumi de’ suoi propri tempi, ed ai troiani ha dato nomi e costumi greci. Vedi p. 4408, fine (Necesse haberem longam disputationem ingredi de omni ratione qua Homerus in descriptione heroicae vitae versari solet. Non enim apud illum nisi bis terve hoc genus reperio eruditae artis, quod poëtae  (4360) cultiorum aetatum affectant, quum superiorum fabulosa gesta scenae reddentes cavent sedulo, ne priscam sinceritatem novis moribus infucent, quo facilius lectorib. vel spectator., propter antiquitatis peritiam incredulis, imponant, eosque rebus ac personis, quibus cum maxime volunt, interesse et tota mente quasi cum illis vivere cogant. Wolf, loc. cit. alla p. 4343, § 21, p. xcii, arte non posseduta neanche dai drammatici greci. Scilicet, ut nihil dicam de more Tragicorum (graecorum), novas consuetudines in heroicum aevum transferendi, ec.; § 18, p. lxxxiii. not.): e poi nel tempo stesso, come se Omero avesse avuto e descritto opinioni caratteri e costumi moderni, egli è stato ripreso per le assurdità, le inumanità ec. che a giudicare i suoi poemi secondo queste opinioni e costumi, vi si ritrovano (vedi le mie osservazioni sopra il dritto delle genti a que’ tempi, la compassione, il patriotismo ec. ec.). Altro di questi errori vedilo p. 4383-4. Finalmente gli si è attribuita un’intenzione e un’arte di poema epico, ch’egli non ha mai avuta, e