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134 | pensieri | (3725-3726-3727) |
proprio. Giacché anticamente l’ebbero, e proprio, ma diverso da quel che hanno oggi (se l’hanno), e diverso da quel che conviene o converrebbe a’ lor verbi originali, e da quel d’essi verbi (se esistono ed hanno perfetto e supino), e regolare ec., come s’è dimostrato con noscitus, nascitus ec., p. 3690-3692, 3758. Siccome pur n’è una gran prova, che tutti i verbi in sco, i cui originali si conoscono, se hanno perfetto e supino (o l’un de’ due solamente, come spesso accade) che per significato sia loro, o che da’ grammatici lor venga attribuito, questo perfetto e questo supino non è mai, quanto alla material forma, diverso né altro da quello de’ detti originali, di qualunque coniugazione si sieno questi ultimi. La quale osservazione conferma l’altra parte della mia proposizione (anzi la dimostra, si può dire, affatto) cioè che tutti i perfetti e supini dei verbi in sco che gli hanno, (3726) o a’ quali i grammatici n’attribuiscono, sieno tolti in prestito da’ verbi originali (ne’ quali essi sarebbero o sono regolari ec., laddove in essi nol sono), noti o ignoti che sieno questi verbi. Giacché da quello che accade universalmente, sempre che i verbi originali son noti, ben si argomenta quello che dovette accadere quando e’ sono ignoti, e che benché ignoti oggidí, esistessero una volta ec. Perché insomma i verbi in sco o non hanno perfetto né supino alcuno, o tale che ad essi grammaticalmente non conviene, ma ben converrebbe a un verbo loro originale, e se questo verbo si trova, il perfetto o supino del verbo in sco (che ne abbia) è sempre materialmente lo stesso.
Del resto, per verbo originale intendo un tema non in sco che abbia dato origine al verbo in sco o immediatamente o mediatamente. Per esempio, trovandosi il verbo reminiscor non è bisogno supporre l’originale remeno immediato: basta il mediato meno, di cui già s’ha notizia piú particolare, anzi degli avanzi (3727). Trovandosi dignosco non è bisogno supporre