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76 | pensieri | (2916-2917-2918) |
mente neppure i nomi, e neppur ne hanno tanta idea che basti a poter valutare in confuso a che segno (2917) arrivasse questa squisitezza. Nei moderni le sentenze e la spiritualità del secolo nocciono alle parole e allo stile, all’arte del quale niuno di loro si applica da senno o ci pone tanto studio e tempo quanto bisognerebbe. Negli antichi classici di ciascuna lingua moderna, ne’ quali non aveano luogo le dette circostanze, e ciascuno de’ quali facea dell’arte dello stile il suo principale studio, e attendeva piú alle parole che alle cose, ogni volta che si metteva da vero a comporre; pure in nessuno o in quasi niuno di loro si trovò arte o capacità bastante, né quanto si richiedeva a conseguire quell’alto grado di perfezione, neppur relativamente e limitatamente alle forze, indole, qualità e capacità delle rispettive lingue (8 luglio 1823).
* L’argomento con cui altrove dall’aggettivo potus, che io chiamo vero participio, e da’ sostantivi potus us (fatto da esso participio, secondo la regola da me altrove assegnata) e potio onis paragonati con potatio, ho dimostrato l’esistenza di un antico verbo poo, riceve forza dai composti appotus ed epotus, veri participii, (2918) come di forma cosí di significazione (che in quello è attiva1, in questo passiva); da’ quali forse si potrebbe anche raccorre l’antica esistenza de’ verbi composti appoo ed epoo diverso da epoto. Avvi ancora compotatio, compotor sostantivo e compotrix (8 luglio 1823).
* Da quello che ho detto, p. 2789-90, si rileva che il nostro aggettivo ratto, non è se non il participio raptus, e che questo dovette essere usato dagli anti-