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(3280-3281-3282) pensieri 291

efficace ed operosa amicizia, ben simulatori di essa per ottenerne dagli altri gli aiuti o la pietà di che hanno mestieri, ed abili a farla servire ai soli loro vantaggi; simulatori e dissimulatori eziandio generalmente in ogni altra cosa. E queste qualità divengono in loro caratteristiche, di modo che l’amor proprio non è in essi altro mai ch’egoismo, e l’egoismo è il loro carattere principalissimo; ma non veramente per colpa loro, piuttosto per necessità di natura; e neanche per natura che di sua mano immediatamente abbia posto negli animi loro piú che negli altri questo pessimo vizio, ma perché dalle circostanze in che essi o per natura o per accidente si sono trovati fin dal principio,  (3281) nasce naturalmente e necessariamente questo tal vizio, forse piú necessariamente e inevitabilmente e maggiore che da verun’altra cagione. Vedi p. 3846.

     Da’ quali pensieri si dee raccogliere questo corollario, che le donne, essendo per natura piú deboli di corpo e d’animo, e quindi piú timide e piú bisognose dell’opera altrui che gli uomini non sono, sono anche generalmente e naturalmente meno degli uomini inclinate alla compassione e alla beneficenza, non altrimenti ch’elle, per universale consenso, sieno generalmente e regolarmente meno schiette degli uomini, piú proclivi alla menzogna e all’inganno, piú feconde di frodi, piú simulatrici, piú finte; tutte qualità, con molte altre analoghe (che nelle donne generalmente si osservano), derivanti per natura, niente piú, niente meno che la sopraddetta, dalla debolezza d’animo e di corpo e dall’insufficienza delle proprie forze, de’ propri mezzi e di se stesso a se stesso. E si può concludere che le donne sono, generalmente parlando, piú egoiste degli uomini, o piú portate all’egoismo per natura (sebbene le circostanze sociali che spesso rovesciano la natura, e fanno  (3282) talora le donne, anche prima che abbiano formato il loro carattere, signore degli uomini,