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(3845-3846) pensieri 229

in u, come maximus-maxumus (e in tale stato, cioè da assulitum, viene assulito, e dimostra la nostra asserzione), e il secondo i soppresso, come nel semplice salitum-saltum: onde divennero assultum, resultum ec., onde assultare contratto d’assulitare. Potrebbe anch’essere che i piú antichi, prima di  (3846) assilio ec., pronunziassero assulio, resulio ec., come forse maxumus ec. ec. e piú antica pronunzia o scrittura ec. che maximus; e per conseguenza assulitum, resulitum (che poi anche nella successiva lor contrazione conservarono la pronunzia e scrittura ec. dell’u) ec. In tal caso assulito sarebbe la piú antica forma de’ composti di salto, e resilito sarebbe piú moderna, dal piú moderno resilitum (7 novembre 1823).


*    Alla p. 3281. La somma e la forza di questo pensiero si è che la compassionevolezza, la beneficenza, la sensibilità ec. da tutti (e in particolare da Rousseau ) considerate come proprie generalmente de’ giovani (massime uomini), e l’insensibilità, la durezza ec. considerate come proprie de’ maturi, e piú de’ vecchi (massime donne),1 non tanto derivano dall’innocenza, inesperienza e poca cognizione mondana degli uni, e dall’esperienza e scienza mondana, dal disinganno morale ec. degli altri, come ordinariamente si crede e si dice, quanto dalle altre cagioni sí fisiche, sí morali accennate in questo discorso, o certo da esse ancora in gran parte, e forse principalmente; se non da ciascuna, posta per se sola al paragone della suddetta, che certo è grandissima, ed a cui spetta la differenza di virtú fra gli antichi e i moderni ec., almen dalla somma di esse. Infatti di un uomo e una donna egualmente giovani e inesperti e in parità d’ogni altra qualità e circostanza, quello, perché piú forte ec., è naturalmente piú dell’altra com-

  1. Vedi la p. 3520-5.