solo nella nazione e per certe circostanze. L’Eneide fu dunque poema nazionale, e lasciando star tutti gli episodi e tutte le parti e allusioni che spettano alla storia ed alla gloria de’ romani, l’Eneide, anche pel suo proprio soggetto, poté produr ne’ romani il primo di quegl’interessi che abbiamo distinto in Omero, perocché i romani si credevano troiani di origine, sicché la vittoria d’Enea consideravasi o poteva considerarsi da essi come un successo e una gloria avita, e ad essi appartenente, e da essi ereditata. Il soggetto della Lusiade fu nazionale e di piú moderno. Egli non poteva esser piú felice quanto al produrre quel primo interesse di cui ragioniamo. Il soggetto dell’Enriade è affatto nazionale e la memoria di quell’Eroe era particolarmente cara ai francesi, onde la scelta dell’argomento in genere fu molto giudiziosa, massime ch’e’ non era né troppo antico né troppo moderno, anzi quasi forse a quella stessa o poco diversa distanza a cui fu la guerra troiana da’ tempi d’Omero. Il soggetto e l’eroe (3127) della Gerusalemme furono anche piú che nazionali e quindi anche piú degni; e furono attissimi ad interessare. Dico piú che nazionali, perché non appartennero a una nazione sola, ma a molte ridotte in una da una medesima opinione, da un medesimo spirito, da una medesima professione, da un medesimo interesse circa quello che fu il soggetto del Goffredo. Dico tanto piú degni, perché, essendo d’interesse piú generale, rendevano il poema piú che nazionale, senza però renderlo d’interesse universale, il che, trattandosi di quello interesse di cui ora discorriamo, tanto sarebbe a dire quanto di niuno interesse. Dico attissimi a interessare, perché, quantunque fosse spento in quel secolo il fervore delle Crociate, durava però ancora generalmente ne’ cristiani uno spirito di sensibile odio contro i turchi, quasi contro nemici della propria lor professione, perché in quel tempo i cristiani, ancorché corrottis-