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(2155-2156-2157) | pensieri | 81 |
La massa dell’amor proprio è altresí precisamente la stessa in ciascun vivente di qualsivoglia specie, perocch’essa è infinita e quindi non può essere maggiore né minore in nessun individuo, non solo rispetto a se, ma anche comparativamente a qualunque altro individuo possibile (23 novembre 1821).
* Il che appunto viceversa dimostra ch’ella è infinita assolutamente e per se stessa (23 novembre 1821).
* Le donne, i grandi e il pubblico (letterario, civile, politico ec.) si guadagnano, si maneggiano, si muovono, si persuadono, (2156) si predominano, si vincono ec. colle stesse arti, mezzi, furfanterie, soverchierie ec. Le rivalità letterarie, per esempio, si esercitano nello stesso modo delle galanti. Nella repubblica letteraria ec., come presso le donne e come nelle conversazioni, bisogna innalzarsi sopra il corpo degli altri, bisogna farsi largo, calunniare i rivali, motteggiarli, farsi dintorno una gran piazza vòta, cacciandone chi la occupa, cogli artifizi e le malvagità che si esercitano co’ rivali in amore ec. (24 novembre 1821).
* Tutto è animato dal contrasto e langue senza di esso. Ho detto altrove della religione, de’ partiti politici, dell’amor nazionale ec., tutti affetti inattivi e deboli, se non vi sono nemici. Ma la virtú o l’entusiasmo della virtú (e che cosa è la virtú senza entusiasmo? e come può essere virtuoso chi non è capace di entusiasmo?) esisterebbe egli, se non esistesse il vizio? Egli è certissimo che (2157) il giovane del miglior naturale e il meglio educato, il quale ne’ principii dell’età alquanto sensibile e pensante e prima di conoscere il mondo per esperienza, suol essere entusiasta della virtú, non proverebbe quell’amor vivo de’ suoi doveri, quella forte risoluzione di sacrificar tutto ai medesimi, quell’affezione sensibile alle buone, nobili, generose inclinazioni ed