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troiana, la quale interessa sommamente per le dette ragioni, anzi piú delle altre tre, perché i poemi d’Omero e di Virgilio l’hanno resa piú nota e familiare a ciascuno, che verun’altra, e perch’ella, a cagione dei detti poemi, delle favole ec., è piú legata alle ricordanze della nostra fanciullezza che non sono la storia greca e romana, e neanche l’ebrea. Tutto ciò è relativo, e l’interesse delle dette storie non deriva particolarmente dalle loro proprie e intrinseche qualità, ma dalla circostanza estrinseca dell’essere le medesime familiari  (2648) a ciascuno fin dalla sua fanciullezza; tolta la qual circostanza, che ben si potrebbe togliere, dipendendo dalla educazione ec., questo interesse o si confonderebbe e agguaglierebbe con quello delle altre storie e argomenti storici, o sarebbe anche superato (Roma, 25 novembre 1822).


*   La formation d’une langue est l’oeuvre des grands écrivains; l’Italie en compte trop peu: plus de la moitié de l’esprit et du coeur humain n’a pas encore passé sous la plume des Italiens, et par conséquent dans leur langue. Lettres sur l’Italie par Dupaty en 1785, lettr. 41, Tome I, à Gênes, 1810, p. 185. Non solo dello spirito e del cuore umano, ma neppur la metà delle cognizioni che sopra queste materie s’avevano al tempo di Dupaty, e molto meno di quelle che s’hanno presentemente (30 novembre 1822, Roma).  (2649)


*   Sopra i dialetti della lingua latina. Estratto da un articolo: Del Dialetto Veneto: Lettera di un Viaggiatore oltramontano (inglese), che sta nelle Effemeridi letterarie di Roma, t. II, p. 58-70 (gennaio 1821). «L’antica lingua di questi popoli (veneti) traspariva nel loro Latino, come è agevole di riconoscere dalle inscrizioni raccolte dal Maffei; 1 ed è probabile che gli

  1. «Le lapidarie iscrizioni latine ritrovate nelle città subalpine d'Italia ci fanno spesso conoscere di quale provincia ne fossero gli autori. Così la lettera W, che è uno de' segni più caratteristici dell'alfabeto oltremontano, si trova in quelle che appartengono alle colonie galle.» p. 58.