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(2260-2261-2262) pensieri 135

sendo inferiori nella forza ed inferiori ancora ne’ diritti che la legge e il costume comparte fra gli uomini e le donne. Questo è tutto ciò che v’ha di naturale e d’innato nel carattere malizioso delle femmine: vale a dire che né questo carattere né alcuna particolar disposizione ad acquistarlo esiste nella natura donnesca, ma solo una qualità, una circostanza che lo procura, affatto estranea al talento, all’indole dello spirito, al meccanismo dell’ingegno e dell’animo. Infatti ponete le donne in altre circostanze,  (2261) vale a dire fate o ch’esse non sieno mai entrate a dirittura in verun genere di società, massimamente cogli uomini, o che le leggi e i costumi non sottopongano la loro condizione a quella de’ maschi (come accadeva primitivamente e come accade forse anche oggi in qualche paese barbaro), o che dette leggi e costumi le favoriscano alquanto piú o le mettano anche al di sopra degli uomini (come so di un paese dov’elle son tenute per esseri sacri), o che esse generalmente per qualche circostanza (come si raccontava del paese delle amazzoni ec.) o individualmente sieno o uguali o superiori agli uomini con cui trattano, per forze o corporali o intellettuali, naturali o acquisite, per ricchezze, per rango, per nascita ec. ec., e troverete la loro arte ed astuzia o nulla o poca o non superiore o inferiore ancora a quella degli uomini, almeno di quelli con cui hanno a fare; o certo, proporzionatamente e secondo la qualità di dette circostanze, minore di quella delle altre donne,  (2262) poste nelle circostanze contrarie, ancorché meno ingegnose e meno cattive ec. L’esperienza quotidiana lo dimostra. Né solo nelle donne, ma anche negli uomini, o deboli o poveri o brutti o difettosi o non cólti o inferiori per qualunque verso agli altri con cui trattano, come sono i cortigiani avvezzi a trattare con superiori, e però sempre furbi e ingannatori e simulatori ec. Né solo degli uomini, ma delle nazioni intere (come quelle