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(2199-2200-2201) | pensieri | 103 |
quasi disusato fra’ latini del buon secolo, secondo ciò che ho detto p. 1201, dopo il mezzo (30 novembre 1821).
* Alla p. 2052. Lapsare da lapsus di (2200) labi (certo è azione piú continua per se medesima lo sdrucciolare che il cadere, e sebbene anche labi ha specialmente in molti casi un significato analogo a sdrucciolare, nondimeno lapsare significa di piú in questo senso ec.) (30 novembre 1821).
* Alla p. 1121, margine-fine. Forse sentire ebbe un antico participio sentitus (regolarissimo) invece di sensus (anomalo). Questo infatti viene da sensi (anomalo); perché non dunque quello da sentii (regolare come audii)? Forcellini però non riconosce punto il preterito sentii (30 novembre 1821).
* Alla p. 1167, fine. Potrà far maraviglia il verbo quaeritare (e il composto requiritare) e indurre a credere che questa sia almeno un’eccezione alla mia regola che i continuativi e i frequentativi in itare non si formano se non dai participii in us dei verbi originarii. Niente di tutto ciò. Questo esempio, invece di distruggere o indebolire la regola, col mezzo della regola (2201)
si rettificherà e porrà in chiaro e si spoglierà eziandio dell’apparenza di anomalia.
Dico che quaeritare viene da un antico quaeritus di quaerere: 1,°o Questo è regolare come tritus di terere, che è contrazione di teritus ec., laddove quaesitus è irregolare. Siccome quaesivi o quaesii invece di quaerivi o quaerii o quaeri.
2,o Nello spagnuolo querer, che, sebbene con diverso significato (per la lontananza de’ tempi e la varietà de’ dialetti in che si divise il latino nel propagarsi), è però il puro e pretto quaerere, voi trovate appunto il participio querido, cioè quaeritus. Notate che vi troverete ancora da quisè (cioè quaesivi o