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100 | pensieri | (2194-2195) |
di porretto. Cosí dunque in ispagnuolo despertar invece di desperrectar da un desperto invece di desperrecto ec. Infatti trovate nello spagnuolo appunto il participio da cui despertar è derivato, cioè despierto (sveglio, vigile), che è lo stesso ch’experrectus (29 novembre 1821).
* Alla p. 1115. Cosí da usus di uti onde hanno i buoni latini usitari, usitatus, usitate, verbo, nome, avverbio frequentativi, s’è conservato nelle lingue moderne (non solo il frequentativo usitar spagnuolo e il nostro usitato ec. e il francese usité), ma anche il continuativo usare, user ec., vero continuativo, non solo per forma, ma per significato eziandio, e che perciò, come ho detto altrove, si può creder proprio dell’antico latino, almeno volgare. Vedi il glossario in Usare. Cosí abbiamo abusare ec. Uti è meno continuo di usare o usari. Si disse anche uto is. Forcellini, utor , in fine (29 novembre 1821). (2195)
* Alla p. 1127, prima del mezzo. Altri esempi di ciò gli ho notati altrove, altri se ne ponno vedere nell’Encyclopédie, Grammaire, non mi ricordo a quale articolo, ma credo all’H, presi da Prisciano, altri p. 1276 e quivi in margine. A’ quali tutti aggiungi sulcus fatto da ὀλκος (tractus), che però dovette da prima dirsi solcus, come volgus, volpes, come solpur per sulphur pretende il Pontedera, come forse per lo contrario supnus o sumnus ec. Questa etimologia di sulcus da ὀλκος è riconosciuta dal Forcellini. Vedilo in principio di sulcus. Vedi anche sisto p. 2143, fine-seguenti.
* Osservo che questi nomi greci che passando in latino hanno mutato lo spirito in s (siccome quelli che l’hanno mutato in h, e di questi è naturale perché piú recentemente fatti latini) conservano in latino le proprietà e quasi la forma intera che hanno nel