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462 | pensieri | (1956-1957-1958) |
com’essa non sussiste che per mancanza o insufficienza di legislazione e quindi di deciso carattere e gusto e genio proprio e sapor nazionale ec. Cosí accade nel tedesco. La lingua italiana è l’unica fra l’europee, dopo la greca, che abbia conservata la sua libertà nella sua indole, dopo essersi perfettamente formata questa indole e perfettamente propria; e deve questo vantaggio all’antichità della sua formazione.
Che la lingua tedesca sia oggi liberissima non deve dunque far maraviglia. Tutte le lingue son tali ne’ loro principii. La lingua latina, che fu poi sottomessa ad una severissima legislazione e divenne la meno libera fra le antiche e per antica, (1957) fu liberissima da principio, come si può vedere nelle scritture o frammenti de’ suoi primitivi autori. In que’ tempi essa sarebbe stata cosí adattabile alle traduzioni com’é oggi la tedesca; laddove in seguito, cioè quand’ella fu perfetta, ne divenne incapacissima, cioè capace di trasportar le parole, ma non lo spirito e la vita delle scritture forestiere, tal qual ella era.
Volendo dunque direttamente discorrere, paragoneremo fra loro i diversi gradi di libertà che godono o godettero le lingue perfette; non ammireremo la libertà infinita delle imperfette, che son libere com’é libera la nazione degli Otaiti o degli Ottentotti (20 ottobre 1821).
* La natura è infinitamente e diversissimamente conformabile tutta quanta. Essa ha però disposto le cose in modo che quegli agenti e quelle forze animali o no, che la debbono conformare, la conformino in quella tal maniera ch’essa intendeva (1958) e che risponde al suo sistema, al suo disegno, al suo primo piano, all’ordine da lei voluto. Se dunque l’uomo, facendo evidentissimamente violenza alla natura e vincendo infiniti ostacoli naturali, è giunto a conformare e se stesso e