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454 pensieri (1941-1942-1943)

anche nel giudizio di essi non influiscano le assuefazioni e le circostanze individuali, nazionali ec. Osservando che l’armonia e disarmonia de’ sapori è determinata nella massima parte dall’assuefazione, non ci maraviglieremo che le cucine e i gusti delle diverse nazioni differiscano tanto piú quanto esse nazioni sono piú lontane e diverse; onde molti cibi e bevande predilette presso una nazione sono disgustosissime a’ forestieri; e cosí pur sappiamo di molti cibi o bevande presso noi detestabili e di cui gli antichi i piú gastronomi e lussuriosi e di buon gusto erano ghiottissimi. E di ciò, stante le dette  (1942) considerazioni, non ci maraviglieremo né faremo difficoltà di crederlo, massime vedendo tante decise contrarietà di gusti fra le nazioni moderne le piú polite e le piú vicine, come fra i francesi e gl’inglesi. Il gusto o disgusto dei sapori elementari e il piú o meno piacevole o dispiacevole dei medesimi è determinato in gran parte dalla natura ed è esso medesimo elementare, come quello dei colori, dei suoni, degli odori (intendo per sapori e odori elementari i naturali o le qualità specifiche del sapore, come la dolcezza nel zucchero, benché il zucchero non sia sostanza semplice). Ma nella loro armonia, che è determinata il piú dall’assuefazione, variano i gusti de’ luoghi, de’ tempi, degl’individui, come in tutte le altre armonie; i popoli naturali amano dei cibi o bevande disgustosissime per noi e viceversa ec.

Ora mentre i sapori in quanto sapori sono suscettibili di armonia e disarmonia, e quindi di piacere e dispiacere, come i suoni o tuoni; i colori in quanto colori non ne sono suscettibili e però in quanto  (1943) colori non entrano nella sfera del bello. Certo è che considerando i colori isolatamente e senza applicarli ai diversi oggetti colorati, naturali o artefatti (i quali sono piacevoli o dispiacevoli per altri generi d’armonie), poco o nulla di armonia o disarmonia, di gusto o disgusto, sente l’uomo nelle