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(1654-1655) pensieri 291

razione abituale ec. e puoi vedere la p. 1648 (8 settembre 1821).


*   Alla p. 1650, fine. Io non veggo in questi pretesi progressi (dello spirito umano) da’ quali tiriamo tanta vanità, che una immensa catena, di cui alcuni indicarono il metallo; altri, forse senza disegno, ne formarono gli anelli; i più accorti pervennero felicemente a congiungerli. La gloria, a dir vero, sembra esser dovuta a questi: ma i primi ne hanno tutto il merito, o dovrebbero averlo, se noi fossimo giusti. Dissertazione sopra i progressi delle arti del Sig. Palissot de Montenoij (cosí trovo), pubblicata, credo, in Parigi, il 1756. Sta appié del primo tomo Dutens, aggiuntaci dal traduttor francese, e nella traduzione italiana Venezia 1789, Tommaso Bettinelli. t. I, p. 209, Origine delle scoperte attribuite a’ moderni del Sig. Lodovico Dutens (8 settembre 1821). (1655)


*   L’uomo si addomestica alla continua novità come alla uniformità, e allora l’oggetto nuovo gli è tanto familiare quanto un oggetto vecchio, e la novità in genere gli è piú familiare e ordinaria che la uniformità ec. (8 settembre 1821).


*   Il mio sistema introduce non solo uno scetticismo ragionato e dimostrato, ma tale che, secondo il mio sistema, la ragione umana, per qualsivoglia progresso possibile, non potrà mai spogliarsi di questo scetticismo; anzi esso contiene il vero, e si dimostra che la nostra ragione non può assolutamente trovare il vero se non dubitando; ch’ella si allontana dal vero ogni volta che giudica con certezza; e che non solo il dubbio giova a scoprire il vero (secondo il principio di Cartesio ec. vedi Dutens, par. I, c. 2, § 10), ma il vero consiste essenzialmente nel dubbio, e chi