Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
(1496-1497-1498) | pensieri | 195 |
ciente ostacolo può porre la determinazione (1497) del valor preciso delle parole, i vocabolari, i dizionari de’ sinonimi ec. Danno pertanto che obbliga assolutamente alla novità delle parole, solo mezzo di riparare all’impoverimento che il tempo arreca alle lingue per questo verso, e che è tanto inimpedibile quanto quello che arreca loro colla soppressione delle parole; e maggiore, secondo me, non poco.
Dovunque prevale la sinonimia, quivi la proprietà soffre assai. Gli scrittori italiani possono rassomigliarsi ai greci nel riguardo che ho detto, sí come ho notato altre volte. Né solo gli scrittori ma la lingua eziandio. La latina può rassomigliarsi per questo lato, come ho pur detto altrove, alla francese. Quella fra le antiche, questa fra le moderne, sono forse le piú scarse di vera sinonimia. Quindi anche allo scrittor francese è necessario il posseder bene e interamente la sua lingua, cosa non necessaria agl’italiani, non dico per iscriver bene, ma per poter pur scrivere in italiano.
Sebbene però e la lingua francese e la latina scarseggiano di vera sinonimia, e sono (1498) similissime in questo che ambedue dipendono sommamente dall'arte, e da un’esatta determinazione ec. nondimeno le differenze fra loro, anche sotto l’aspetto che noi consideriamo, sono grandissime. La lingua francese scarseggia di sinonimia, non tanto per esattezza né per una perfetta conservazione del valor primitivo delle parole, come la latina, quanto per povertà. Una lingua povera sarà sempre esatta, purché la povertà non giunga all’altro estremo, nel quale si trova, per esempio, la lingua ebraica. La differenza de’ tempi e delle cagioni produce la differenza degli effetti. L’arte antica rese propria e sostanzialmente ricca la lingua latina fra tutte le altre. L’arte moderna e matematica, volendo rendere esatta la lingua francese, l’ha resa poverissima. Quindi dalla sua esattezza, e dalla scar-