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(1456-1457) pensieri 171

ciulli, appena si crederebbe ch’essi fossero gli stessi che i nostri, e che avessero in potenza le stesse facoltà ec. Meno bisognosi di assuefazione sono gli organi degli animali, secondo quello che ho detto p.1452-53. Che cosa è l’uomo? Un animale piú assuefabile degli altri (5 agosto 1821).


*    Frissonner ec., φρύττω o φρύσσω ec (5 agosto 1821).


*    Osserviamo nuovamente la forza dell’opinione sul bello. Ho detto altrove che l’eleganza consiste in qualcosa d’irregolare. Quindi è che mentre cento eleganze si gustano e piacciono negli scrittori accreditati, infinite altre che meriterebbero lo stesso nome, e sono della stessa natura, non paiono eleganze e non piacciono, perché la loro irregolarità si trova in autori non abbastanza accreditati, ancorché sieno di vero merito, per esempio se sono moderni, onde non possono avere  (1457) l’autorità de’ secoli in loro favore. Anzi quelle stesse locuzioni, metafore, ec. ec., che trovate in un autore accreditato ci daranno sapor di eleganza, trovate in autore non accreditato ci daranno sapor di rozzezza, d’ignoranza, di ardire irragionevole, di sproposito, di temerità ec., se non ci ricorderemo che quelle hanno per se l’autorità di uno scrittore stimato. E ricordandocene in quel momento, o anche dopo pronunziato il giudizio della mente, lo muteremo subito, e troveremo effettivo gusto in quello che ci aveva dato effettivo disgusto. Il qual effetto è frequentissimo negli studi di letteratura, e può stendersi a considerazioni di molti generi, intorno al piacere che deriva dall’imitazione del buono e classico, e bene spesso dalla sua contraffazione. Piacere non naturale né assoluto, ma secondario e fattizio, e pur vero piacere; anzi tanto vero che la lettura dei classici, secondo me, non ha potuto mai dare agli antichi quel piacere