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408 | pensieri | (1106-1107) |
plice di adspicere (cioè specere o spicere, verbo antico), participio spectus, fecero spectare. Azione evidentemente continuatissima, perché spectantur quelle cose che domandano lungo tempo ad essere o vedute o esaminate, come gli spettacoli ec., che non videntur, né adspiciuntur (propriamente), ma spectantur (e notate che adspicere e specere o spicere negli antichi significano azione piú lunga di intueri ec., ma adspectare e spectare anche piú lunga di loro; e cosí respectare, dal quale abbiamo rispettare, che non è atto, ma abito o azione abituale ec., e cosí gli altri composti di spectare). Vedi p. 2275 ed Aen., VI, 186, adspectans, e osservane la forza e nota che poteva egualmente dire adspiciens. Cosí dico dei derivati e composti di spectare, come appunto spectaculum, come exspectare, azione continuata per sua natura e che deriva da spectare ed esprime quasi il guardare lungamente e da lontano, che fa talvolta quegli che aspetta, nello stessissimo modo che lo spagnuolo aguardar, aspettare. Vedi, se vuoi, la p. 1388, fine.
Da raptus, participio di rapere, viene raptare, cioè strascinare, azione, come ognuno vede, ben piú continuata e lunga di rapere.
Cosí da captus, participio di capere, si fa (1107) captare, che non importa continuazione di capere o prendere, perché l’azione del prendere non si può continuare, ma vale cercar di prendere, cioè, insomma, cercare, accattare e simili; azione continuata. Vedi il Forcellini. E da acceptus di accipere, acceptare, il cui significato continuativo si può vedere nel secondo e terzo esempio del Forcellini, che significano, non il semplice ricevere, ma il costume continuato di ricevere, e dico continuato e ben diverso dal frequente. Vedi p. 1148. Vedi exceptare in Virgilio, Georgiche, III, 274, e p. 2348.
Da saltus, antico participio di salire1, o dal su-
- ↑ Intorno ai participi in tus de’ verbi neutri o attivi latini, come