Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/163

150 pensieri (720-721-722)

come ho detto in altro pensiero, p. 147, perché il popolo è sempre piú tenace della natura), i quali non hanno oramai proprietà, cioè carattere proprio, si rassomigliano tutte fra loro e col carattere de’ costumi,  (721) opinioni ec. di quella tal nazione alla quale quelle altre si descrivono, cosí che pochissimo possono aver di curioso, eccetto nelle minute particolarità di usanze sociali ec., nelle quali l’incivilimento e il commercio universale non è per anche arrivato ad agguagliare interamente il mondo. Ma in grosso e nella sostanza, e nelle cose principali, e per natura loro, non per capriccio, importanti, possiamo oramai dire, che, di queste tali nazioni conosciuta una, son conosciute tutte (5 marzo 1821).


*    Dovunque l’arte tiene la principal parte in luogo della natura, manca la varietà, sebbene sottentri una sterile curiosità. Per esempio, gli Stati uniti si diversificano molto dal governo, costumi ec. degli altri paesi civili, ma quella è una differenza d’arte, non di natura, è parto della ragione, della filosofia, del sapere, è cosa artifiziale, non naturale.  (722) Quindi la curiosità che ne deriva è una curiosità secca, e quella varietà è quasi falsa, ascitizia, non propria delle cose, non sostanziale, non inerente alla nazione e alla natura di lei, e, per cosí dire, una varietà monotona; al contrario di quella curiosità e varietà che deriva dalla considerazione della Svizzera, della Spagna ec., curiosità e varietà, naturale, propria, innata. Vedi il pensiero precedente (5 marzo 1821).


*    Lo sventurato non bello, e maggiormente se vecchio, potrà esser compatito, ma difficilmente pianto. Cosí nelle tragedie, ne’ poemi, ne’ romanzi ec. come nella vita (6 marzo 1821).


*    Porzio, loc. cit., (p. 702) p. 145, principio: Ciascun