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NOTE 335


Pag. 223. v. 10. - Atalanta, celebre cacciatrice. moglie di Melanione, che l’aveva vinta nella corsa, con la nota astuzia, suggeritagli da Afrodite, dei pomi d’oro.

Pag. 223, v. 20. - Con dritto, perché Eteocle era venuto meno alla parola data a Polinice; cfr. p. 229. vv. 18-20 e p. 243, v. 13 sgg.

Pag. 225, v. ult. - Amimone, figlia di Danao: andando essa per acqua nei campi di Lerna, fu amata da Nettuno, che, percotendo col tridente la terra, fece scaturire per lei una fonte detta Lernea e Amimonia.

Pag. 227, v. 5. - L’isola Fenicia è lo scoglio sul quale sorgeva la nuova Tiro.

Pag. 228, v. 3. - Duplice perché il Parnaso aveva due vette, l’una sacra ad Apollo, l’altra a Bacco.

Pag. 228, v. 15. - O vigna ecc. Si riferisce a una leggenda che correva di una vite miracolosa che cresceva sul Parnaso e maturava ogni giorno un grappolo d’uva.

Pag. 228, v. 18. - Il Drago è il serpente Pitone, ucciso da Apollo.

Pag. 228. v. 24. - Umbilico, cioè centro del mondo era creduto Delfi.

Pag. 229, vv. 6-7. - Siam germogli comuni d’Io: difatti da Io discende Epafo, da Epafo Libia, da Libia Agenore, e da Agenore Cadmo fondatore di Tebe e Fenice fondatore di Tiro.

Pag. 238, v. 10. - Adrasto, figlio di Talao, re d’Argo, aveva avuto dall’oracolo di Apollo il responso di maritare le due figliuole, Deipile ed Argia, ad un leone e ad un cinghiale. È disaccordo fra gli autori come Adrasto rilevasse in Polinice e in Tideo il leone e il cinghiale profetati; forse fu perché si presentarono a lui il primo coperto dalla pelle di un leone, l’altro da quella di un cinghiale, quando egli accorse alla lite sorta fra i due che s’erano rifugiati nell’atrio della reggia.

Pag. 242, vv. 14-15. - Non miri della Gorgone il capo tronco, non miri, cioè, la testa troncata di Medusa, che aveva il potere di convertire in pietra chi la guardasse.

Pag. 255, v. 13. - Polinice, Πολυ-νείκης che ama le liti. Cfr. piú avanti. p. 310, vv. 1-2 ed Eschilo nei Sette a Tebe e Sofocle nell’Antigone.

Pag. 257, v. 3-4. - Il ferocissimo drago di Marte è il serpente ucciso da Cadmo quando venne nella Beozia; seminatine i denti, ne nac-