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236 | la secchia rapita |
S. 13, v. 1: Questi è figurato pe ’l conte Lorenzo Scotti amico del poeta, che morí poi alla corte dell’imperatore Mattias.
S. 13, v. 8: Gherardo figlio di Rangone Rangoni fu veramente in quel tempo; e secondo l’istorie del Campanaccio e del Sigonio, furono egli e Tomasino Gorzani capitani del popolo modanese in quella guerra e insieme col re Enzio rimasero ambidue prigioni.
S. 14, v. 2: «Marrabisi»; voce lombarda, e significa uomini di mal affare: è propria de’ bolognesi.
S. 14, v. 5: La Fossalta è un passo d’un torrente tra Modana e ’l fiume Panaro, che si passa a guazzo co’ piedi asciutti.
S. 16, v. 1: Questo è nome finto.
S. 23, v. 3: Aristotile insegnò all’epico ch’egli poteva usare la varietá delle lingue; onde il poeta qui si serve della regola per introdurre il ridicolo.
S. 23, v. 3: «Bedano» appresso i bolognesi significa quello che appresso i sanesi significa «besso», scemo, balordo.
S. 26, v. 3: Il capitan Curzio Saracinelli fu uomo bravissimo, ma milantatore al possibile; non s’era fatta guerra in cent’anni, dove egli non fosse intervenuto; e non era intervenuto in guerra, dove di sua mano non avesse tagliato a pezzi almeno cent’uomini, e particularmente nelle guerre di Fiandra e di Portugallo.
S. 28, v. 1: Questi fu un dottore senza naso; ma il colpo era stato piuttosto di guaina che di spada.
S. 29, v. 1: Qui è forza narrare un accidente ridiculoso intervenuto al poeta mentre era allo Studio di Bologna, che forse diede materia a questi versi. Era di carnevale, e s’andava in maschera; e ’l poeta era vestito da Zanni dottore con una zimarra e una beretta di velluto. Incontrossi in tre altri mascheri vestiti da Zanni, in San Mammolo, i quali toltolo in mezzo il cominciarono a urtare; e uno di loro, che portava un formaggetto vecchio legato con una corda, gli diede con esso una botta su lo stomaco, e ’l fece cadere in terra; e un altro gli levò la beretta che gli era caduta nel fango, e gliela portò via trafugandosi fra gli altri mascheri, e ’l fece rimanere un Zanni da dovero. Egli seppe dappoi che quello che l’aveva fatto cadere era stato uno de’ Zambeccari, e quello che gli aveva tolta la beretta era stato un tal Dal Gesso che morí poi la state seguente, e ’l terzo era uno de’ Scadinari.
S. 31, v. 1: Questa è un’osteria fuor di porta San Felice a Bologna, dove sempre suol essere buonissimo moscadello.