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Ancora un dato a questo proposito. Se la memoria non mi tradisce, alquanti anni or sono, il p. Garrucci assicuravami di aver trovato presso di un negoziante romano di antichità, l’impronta di un didramma di Caulonia in cui la figura in piedi era cornuta. Se questo dato è esatto, ed è vera l'esistenza dell’iscrizione ond’è stato parola, si scioglierebbe in modo inatteso il misterioso problema della rappresentazione delle monete cauloniate; problema intorno al quale, con grande diversità di pareri, si sono affaticati i più illustri archeologi.




Avvertenze


Alla pag. 9. Riferendo la descrizione del tipo del cacciatore segestano fatta da C. O. Müller, confesso di aver letto per riesiger la parola reisiger; accortomi dell’equivoco, noto che questa voce (del resto abbastanza antiquata) potrebbe in questo caso rendersi in italiano per armato.

Alla pag. 20. Il signor cav. Fraccia, autore di molti scritti sulle antichità segestane, con estrema cortesia ha voluto mostrarmi l’obolo pregevolissimo ond’è parola più sopra alla nota 1, della pagina 20 ed ho trovato che ebbi ragione a dubitare dell’accusativo ΠΟΡ(ΠΑ)ΚΑ.

La monetina pesa gr. 0,69, e mostra, in generale, i tipi di quella che è qui disegnata alla Tav. I, n. 9; ma la rendono singolarissima le seguenti varietà: nel dritto, l’iscrizione EPVKINA, retrograda, accanto alla figura muliebre; e nel rovescio, sopra del cane, una testa barbata e cornuta con capelli irti, e intorno, una nuova leggenda