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pale di un gran numero di monete segestane non solo, ma ericine, moziesi e panormitane; del quale più che in un mito locale di Segesta, deve cercarsi l’origine in un culto più esteso, forse in quello di Venere1. Ma quando il cane, anzi più spesso i cani, accompagnano un giovine in completo costume di caccia, mi sia permesso di dire che non si può da senno cercare allusione mitologica in questi compagni indispensabili di un cacciatore2.

Egli è ora da determinare a quale de’ tre fiumi segestani menzionati da Eliano sia da attribuire il tipo tolto in esame: io credo al Crimiso, poichè quand’anche si trovasse nelle monete segestane il nome del Porpace3, pure il mito narrato da Servio rende innegabile, per servirmi delle parole dell’Holm4, uno stretto vincolo tra il fiume Crimiso e Segesta.

Il duca di Luynes nel cartoncino su cui era posto il suo tetradrammo singolarissimo, scriveva di averlo acquistato nel 1861 dal Curt; e descrivendolo ivi stesso secondo il suo uso, in un latino molto abbreviato, notava pel dritto: PAN AD D. ST. (Pan ad dexteram stans). Da queste parole si fa chiaro che per l’illustre e dotto possessore, la figura che si è veduto essere di un fiume, era tenuta invece per quella del dio Pane; opinione, la quale quantunque non resa di ragion pubblica, pure merita di

  1. Holm, 1. cit. p. 89, 374.
  2. Il Raoul-Rochette, Mémm. p. 237, scorgeva nel tipo segestano Aceste scortato dal suo cane fedele, come tanti altri eroi che si vedono rappresentati nelle monete.
  3. L’iscrizione ΠΟΡ(ΠΑ)ΚΑ secondo il Fraccia, Preventiva sposiz. di taluni monum. segestani ined. tav. I, n. 1, p 5 dovrebbe trovarsi accanto ad una testa barbata e cornuta in una piccola moneta di argento ch’egli possiede; se non che mi restano gravi dubbj su quella inusitata forma d’iscrizione e sul modo come è stato raffigurato il tipo.
  4. L. cit. p. 33, 344.