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stata seguita con più o meno certezza dal Nöhden1, da C. O. Müller (il quale non so perchè chiamava quella figura un eroe gigantesco2), dal Churchill Babington3 e caldeggiata in particolar modo dal Raoul-Rochette in varj suoi scritti4.

E certamente senza entrare nella verità storica del personaggio di Aceste o Egesto, quella spiegazione era da ritenersi per molto plausibile; se non che oggi la scoverta del seguente stupendo tetradrammo, trovato or sono non molti anni, in Sicilia in un ripostiglio di monete e acquistato poscia dal duca di Luynes, rende vana quella illustrazione e porta una luce insperata all’intelligenza di questo tipo.

Dr. Figura muliebre in piedi vestita del doppio chitone e di un himation gettato sulle spalle, rivolta a sinistra in atto di far libazione con una patera dalla quale cadono molte gocce su di un’ara; nella sinistra tiene un ramo; sopra, a dritta, una Vittoria vestita di lunga tunica è in atto di porle una corona che tiene con ambe le mani.

Rov. Giovane nudo con un corno lungo e ricurvo che gli sporge sul capo; egli è piegato sulla gamba sinistra alzata su di una rupe; appoggiandosi su due lance e che tiene nella sinistra; la mano destra, rovesciata, è posata sull’anca; nel braccio sinistro ha raccolta la clamide, ai

    teo ad brachium involuto conspicitur in Agrigentinorum numo tab. VII, Apollo jaculator. In queste monete agrigentine al braccio di Apollo è invece avvolto un serpente, rara e importante particolarità della quale dissi altra volta in una seduta dell’Istituto archeologico di Roma. V. Bull. dell’Ist. arch. 1865, p. 40.

  1. A selection of greek coins p. 21.
  2. l. c. § 418,2 p. 722, 3a ed. Ein reisiger Heros auf Münzen von Segesta, wahrscheinlich Egestes von Troja.
  3. Catalogue of a selection from Col. Leake’s greek coins, p. 41, num. 107.
  4. Mémm. de numism. et d’ant. p. 125, 237; Monuments inéd. pagina 245.