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Sonetti del 1830 83

Mar., loc. cit. — “Rivolto il frate al popolo adunato, Per l’anima di questo peccatore, Vano, disse, è il pregar, egli è dannato.„ Casti, Nov. cit., st. 17.]      12 [Questa voce corse realmente; ma pare che la lunga durata del processo di canonizzazione, aperto nel 1797, cioè dopo un anno dalla beatificazione, ripreso nel 1836, e chiuso favorevolmente da Pio IX non prima del 1866, dipendesse da altre cagioni. Il Belli tuttavia la ribadisce anche nel sonetto: Er primo peccato ecc., 25 apr. 34.]      13 Così chiamasi l’Avvocato che impugna ecc.      14 Il duro, [lo sguaiato].      15 Cavilli.      16 Può dire eziandio altrettanto.      17 Fosse.

ER PIZZICO.

     La sera che dall’oste ar Mascherone,1
Pe’ ddà un pizzico in c... a Ccrementina,
Annai ’n zedia papale2 in quarantina
A lo spedàr de la Conzolazzione:3

     Er zor Stramonni4 che mme visitòne5
Quelli du’ sgraffi derèto a la schina,6
Fesce:7 “Accidenti!, cqua se va in cantina.8
Dev’èsse stato un stocco bbuggiarone.„

     Po’ abboccasotto stésome in zur letto,
Cominciò un bùscio a frigge: e attura, e attura,
Ah, sfiatava peddìo come un zoffietto!

     Inzomma in ner frattempo de la cura
Nun poteva stà acceso er moccoletto!
Eppuro èccheme cqua; ggnente paura.

Terni, 30 settembre 1830.

  1. Luogo di Roma.
  2. Andare, ecc.: essere condotto assiso sulle mani intrecciate di due persone. [Ma, propriamente, è un gioco fanciullesco, come può vedersi nella nota 2 del so- netto: Li ggiochi, 26 nov. 31. E perciò, qui, la frase è ironica.]
  3. Ospedale presso il Foro Romano.
  4. Il chirurgo Trasmondi.
  5. Visitò. Raramente però i Romaneschi aggiungono questa sillaba alle parole accentuate, quando non terminino un periodo e facciano punto.
  6. Schiena. [Dal germanico skina.]
  7. [Fece]: disse.
  8. È profondo.