Brente, nè più nè meno di quello che lo sia oggidì148. Probabilmente esistevano vasi di una speciale forma, e di questa esatta contenenza, che servivano al trasporto del vino su carri149: ma a questo punto basti aver accennato, restando posto in sodo, che già a quest’epoca risale il Carro di vino, composto di 6 Congii o 3 Cavalli150. — Come poi si suddividesse il quartarius da 10 libbre, non lo sappiamo: verisimilmente quando troviamo nello Statuto del 1331 che 16 Bozzole entravano nel quartarius (v. sotto § 4), non si fece che ripetere una vecchia divisione. Il nome di Bozzola era quello che prevaleva a quest’epoca anche in contadi vicini151, e la partizione sedicesimale la vediamo introdotta anche nelle misure dei grani dopo la riforma del secolo undecimo (v. sopra C. I § 6). In questo caso la Bozzola avrà contenuto Once 18 3/4 di vino. — Forse a quest’epoca nel commercio del vino al minuto esisteva un vaso, di non grande, ma indeterminata capacità, detto Stopa: la sopravvivenza di questo nome nel nostro dialetto ce ne offre una prova152. Abbiamo già veduto come a quel tempo si usava dare il calmerio agli osti (v. Nota 125), e mentre ora la contenenza dei vasi è inalterabile, o solo il prezzo varia col variare delle condizioni del mercato, fin dopo la metà del secolo decimoterzo invece mentre il prezzo restava fisso, si mutava per contro, il peso del vino ogniqualvolta occorresse, precisamente come col Calmerio del pane (v. App. IV). Ora, è probabile che la Stopa fosse il vaso col quale si distribuiva questa variabile quantità di vino, o che appunto per questo costume si trasmettesse di generazione in ge-