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l'istoria del concilio tridentino 463
Capitolo VI (27 novembre-9 dicembre 1562) |||
 p. 88
[Si delinea una nuova difficoltá in concilio per la prossima venuta del conte di Luna: la questione di precedenza tra francesi e spagnoli. — Incidente suscitato dal vescovo di Guadix, per aver detto esservi vescovi legittimi, anche se non chiamati dal papa. — Proroga della sessione al 17 dicembre. — Risorge la disputa sull’istituzione dei vescovi, che il legato Hosio cerca di sopire. — I francesi favorevoli al ius divinum. — Offensiva, con mezzi diversi, dei francesi e spagnoli contro l’autoritá papale per subordinarla ai concili e toglierle la superioritá sui vescovi. — Malumore dei francesi per la diffidenza dei legati a loro riguardo. — Morte del re di Navarra e conseguenze sul contegno del Lorena al concilio. — Approcci del Condé coi protestanti tedeschi per un concilio indipendente. — Massimiliano, incoronato re dei romani, tenta di condurre i protestanti al concilio di Trento: gravi richieste messe innanzi da quelli.]
Capitolo VII (10-31 dicembre 1562) |||
 p. 101
[Si propone in congregazione il decreto della residenza: incerta opinione del Lorena. — I capitoli di riforma dell’ordine, formulati dai legati per la futura sessione, non sodisfano i francesi, e tanto meno gli imperiali. — Nuove dispute sulla residenza: i francesi si dichiarano pel diritto divino. — Nel sostenere la propria opinione, tutti ostentano di preoccuparsi solo di avvantaggiare l’autoritá pontifícia. — Pio IV comunica ai legati la formula dei canoni sull’istituzione dei vescovi e sulla residenza, da sottoporsi al concilio. — I legati, a mezzo del Visconti, lo informano delle difficoltá che prevedono. — Missione bavarese a Roma per ottenere l’uso del calice. — Vicende della guerra religiosa in Francia: battaglia di Dreux. — Cerimonie a Trento per la vittoria dei cattolici. — Bolla di riforma, particolarmente della sacra romana rota.]
Capitolo VIII (gennaio 1563) |||
 p. 114

[Gli ambasciatori francesi presentano ai legati un piano di riforma, che viene comunicato a Roma a mezzo del Gualterio. — Malcontento degli imperiali per essersi trascurate le loro proposte precedenti. — Tenore dei trentaquattro articoli francesi. — Informato dal Visconti, il papa consulta la congregazione conciliare e trasmette al concilio, modificati, i canoni sull’istituzione dei vescovi e la residenza. — Scontento delle richieste di riforma francesi comunicategli dal Gualterio, Pio IV fa presente a quel re l’opportunitá d’una diretta trattazione con Roma. — Rinvio al concilio degli articoli modificati, previo parere della congregazione romana. — Propositi di riforma di Pio IV. — Opposizione degli spagnoli e dei francesi alla formula papale dell’istituzione. — Si riparla della residenza. — I contrasti fanno sospendere le congregazioni. — Lagni dei francesi a Trento ed a Roma per la poca libertá lasciata al concilio: minaccia d’indire un concilio nazionale. — Per timore d’un segreto accordo fra spagnoli, imperiali e francesi, i legati]