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classificazione del bronzo imperiale 287

dell’arte. Scostandosi man mano dal tipo comune del gran bronzo senatorio, essi si accostano a poco a poco a quello del medaglione, finchè ne raggiungono tutta la perfezione. E ciò è naturale e facilmente spiegabile. Siamo al punto culminante del potere e della gloria dell’impero, all’apogeo dell’arte, e questa è messa al servizio della monetazione imperiale. Si aumentano le dimensioni dei pezzi, mostrando una decisa preferenza pei multipli, si coniano i medaglioni a due metalli, come si amano e si adottano appunto in questo tempo le statue di marmo policromo e le incrostazioni a diversi marmi; si porta insomma, come in tutto il resto, la perfezione e la magnificenza anche in questo particolare della grande vita pubblica di Roma.

Quantunque però il cambiamento del tipo si sia operato sotto il regno d’Adriano, troviamo ancora eccezionalmente sotto quello d’Antonino Pio qualche esempio di bronzo imperatorio, che conserva il vecchio tipo del Senato. Il Cohen non ne conosce alcuno, neppure nella seconda edizione, e i due soli finora conosciuti videro la luce in questa Rivista. Quando descrissi il primo nel 18891 non pensavo ancora alla questione, che ci occupa, o non vidi come il bronzo descritto vi potesse aver relazione; perciò, seguendo la vecchia divisione, lo classificai semplicemente come G. B., rilevando solo il suo essere anepigrafo, ossia mancante delle lettere SC. — Quanto al secondo2, rimasi dubbioso come classificarlo; ma poi, trovandovi tutti i caratteri esteriori del Gran Bronzo, lo collocai in questa categoria, riservandomi di ritornare sulla questione.

  1. Rivista Italiana di Numismatica. Anno II: Appunti di Numismatica Romana, I, N. 8.
  2. Detta. - Anno IV: Appunti di Numismatica Romana, XXII, N. 22.