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PER GRAZIA DI DIO
RE DI SARDEGNA, DI CIPRO, E DI GERUSALEMME;
DUCA DI SAVOIA, E DI GENOVA;
PRINCIPE DI PIEMONTE,
EC. EC. EC.
Tra le disastrose vicende per le quali si è andata consumando gran parte della nostra vita passata, e per cui sono venuti via via mancando la fermezza, e il vigore della nostra salute, più volte Ci siamo consigliati a dismettere le ardue cure del Regno.
In questo pensiero non mai stato da Noi dismesso, sono venuti a confermarci ne’ giorni correnti la considerazione della sempre crescente difficoltà de’ tempi, e delle cose pubbliche, non che il nostro sempre costante desiderio di provvedere per tutto ciò che possa essere del meglio de’ nostri amati Popoli.
Noi perciò deliberati di mandar oggi ad effetto senza più il detto nostro disegno, Ci siamo anzi tutto disposti ad eleggere, e nominare come qui di nostra certa scienza, e Regia autorità, avuto il parere del nostro Consiglio, eleggiamo, e nominiamo Reggente de’ nostri Stati il Principe Carlo Amedeo Alberto di Savoia, Principe di Carignano, nostro amatissimo Cugino, conferendogli perciò ogni nostra autorità, per l’efficacia di questa stessa nostra elezione, e nomina di sua persona.
E con questo stesso atto, di nostra Regia e libera volontà, e avuto il parere del nostro Consiglio, Ci facciamo poscia a dichiarare;
Che dal dì tredici marzo corrente rinunciamo irrevocabilmente alla Corona, e così all’esercizio, e ad ogni ragione di Sovranità a noi competenti, tanto sugli Stati da Noi attualmente posseduti, quanto su quelli, di cui per ragion di trattati, o altrimenti Ci potesse spettare dritto di successione.
Che intendiamo bensì essere condizione sostanziale di questa nostra rinuncia ognuna delle riserve seguenti; cioè:
1. Che conserviamo il titolo, e dignità di Re, e il trattamento, come ne abbiamo goduto sin qui.