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di angelo poliziano | 189 |
Sebben con passo zoppicante ei vada.22
Partenio aggiungi che traveste i corpi23
Di nuove forme, e Arato che sublima24
A interrogare i firmamenti il guardo,645
(Vanto precipuo suo), la derelitta
Alma del quale tutta quanta ardeva
Di Filino fanciul; di cui Cilicia
I resti accolse, con maraviglioso
Sepolcro celebrandone la fama.650
Né tacerò di te, Nicandro, a cui25
Diede i natali Colofone, onore
Degli studi peonici, che scopri
I veleni malefici e gli umori
Fuor delle fauci da’ serpenti espressi,655
E contrapponi a lor la medic’arte;
Che in presagire l’esito de’ morbi
Ti mostri esperto, e in indagarne i germi;
Che de’ campi le sacre opere dici,
Victricem se ferre pudet, licei impare gressu
Tenderet. Adde novis mutantem corpora formis
Parthenium; pictique notantem lumina mundi,
Namque hoc praecipue se carmine jactat, Aratum,
Cui cor ab intonsi fax ore accensa Philini410
Urebat miserum, quem ierra Cilissa recepit
Et portentoso celebrem dedit esse sepulchro.
Nec te, quem Colophon tulerit, Nicandre, tacebo,
Paeoniis celebrem studiis; qui nigra venena
Prodis et emissas serpentum fauce salivas,415
Tum medicam subjungis opem; praedicere finem
Morborum et tacitas gnarus deprehendere causas;