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CANTO PRIMO | 227 |
Di Zefiro la sposa1 innamorasti
E del suo seno e de’ pensier suoi primi2
130Conseguisti l’onor. Pudica e cara
Nunzia d’april3, deh!, quando per le siepi
Dell’ameno Cernobbio4 in sul mattino
Isabella ed Emilia alme fanciulle
Di te fan preda e festa, e tu beata
135Vai fra la neve de’ virginei petti
Nuove fragranze ad acquistar, deh! movi,
Mammoletta gentil, queste parole:
Di primavera il primo fior saluta
Di Cernobbio le rose5, onde s’ingemma
140Della regale Olona6 il paradiso
Che di bei fior penuria unqua non soffre.
Felice l’aura che vi bacia e tutta
Di ben olenti spirti in voi s’imbeve,
E felice lo stelo onde vi venne
145Si schietta leggiadria: ma mille volte
Piú felice, e beato al par de’ numi
Chi con man pura da virtú guidata,
Dispiccarvi saprà dalla natía
Fiorita spina e d’Imeneo sull’ara
150Con amoroso ardor farvi piú belle:
Ché senza amor non è beltà perfetta,
Né mai perfetto amor senza virtude.
Dove te lascio ne’ meonii campi7
Sí lodato, o d’incanti e di malíe8
155Possente domator, tu che dai numi
Moly sei detto con parola al volgo
129. Di tua beltade, e de’ pensier suoi primi
130-52. Vezzosa e cara Nunzia d’april, deh quando entro la siepe Amalia ti raccoglie, e tu beata Vai fra le nevi del regal suo seno Nuove fragranze ad acquistar, deh dille, Mammoletta gentil: Delizia io sono Di primavera e tu d’Italia bella.
153-184. Mancano nell’edizione pisana.
- ↑ 128. Di Zefiro la sposa: Flora.
- ↑ 129. E del suo seno ecc: A significare che la prima a nascere de’ fiori è la mammola.
- ↑ 131. Nunzia d’april: cfr. il v. 42, p. 188.
- ↑ 132. Cernobbio: villa nel territorio di Como dell’amico ed ospite del poeta Carlo Londonio «re dell’onore o senno antico» (ed. Card. p. 448), figlio del quale furono le «amabilissime fanciulle» Isabella ed Emilia.
- ↑ 139. Di Cernobbio le rose: le due fanciulle or ricordate.
- ↑ 140. Olona: cfr. la nota al v. 205, p. 148. — paradiso: giardino, secondo il valore etimologico della parola. Cfr. Petrarca P. I, son. 187 e Tasso III, 1.
- ↑ 153. ne’ meonii campi: nella poesia Omerica. Cfr. la nota al v. 121, p. 45.
- ↑ 154. o d’incanti ecc.: il flore Moly («bruna n’è la radice; il fior bianco di latte;
Arcadi seguaci di Evandro.... posuere in montibus urbem Pallantis proavi de nomine Pallanteum. Virgilio En. VIII, 53. Per corruzione da Pallanteum si fece Palatinum, e da ultimo Palatium. Augusto vi pose la sua reggia». Mg. Cfr. Servio Ad Aen., loc. cit. e Livio I, 5.