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202 | LE NOZZE DI CADMO E D’ERMIONE |
Non consentir che le tue1 rose involi
Alle caste sue gote. A lei concedi
30La non caduca gioventú de’ numi,
Ch’ella di numi è sangue; e come belle
Tu festi, o diva, d’Ermïon le forme,
Cosí virtude a lei fe’ bello il core.
Immenso della luce eterno fonte2
35Vibra i suoi dardi il sole3, e nelle cose
Sveglia la vita; e tu, reina eterna
De’ cor gentili, se bontà vien teco,
L’amor risvegli che stagion non perde,
E spargi di perenne alma dolcezza
40Le perigliose d’Imeneo4 catene.
Bacia queste catene, inclito figlio
D’Agenore; le bacia, ed in vederti
Genero eletto a due gran dii5 t’allegra;
Ma cognato al tonante egíoco6 Giove
45Non ti vantar, che l’alta ira di Giuno
Costar ti farà caro un tanto onore.
Pur, dove avvenga che funesto nembo
Turbi il sereno de’ tuoi dí, non franga
L’avversità del fato il tuo coraggio,
50Ché a sé l’uom forte è dio. Tutte egli preme
Sotto il piè le paure, e delle Parche7
Su ferrei troni alteramente assise
Con magnanima calma i colpi aspetta.
Cosí cantava. All’ultime parole,
55Di non lieto avvenire annunziatrici,
Cadmo chinò pensoso il ciglio, e scura
Nube di duolo d’Ermïon si sparse
Su la candida fronte. Anco de’ numi
Si contristâr gli aspetti, ed un silenzio
60Ne seguí doloroso. Allor la diva,
Col dolce lampo d’un sorriso8 intera
Ridestando la gioia in ogni petto,
Su l’auree corde fe’ volar quest’inno:
Schietta com’onda di petrosa vena
65Delle Muse la lode i generosi
Spirti rallegra, e immortalmente vive
L’alto parlar che dal profondo seno
- ↑ 28. tue: date da te.
- ↑ 34. Immenso ecc.: Tasso XV, 47: «Il sol, de l’aurea luce eterno fonte».
- ↑ 35. i suoi dardi: cfr. la nota al v. 108, p. 190.
- ↑ 40. Imeneo: cfr. la nota al v. 293, p. 19.
- ↑ 43. due gran dii: Venere e Marte.
- ↑ 44. egíoco: cfr. la nota al v. 145, p. 102
- ↑ 51. Parche: cfr. la nota al v. 48, p. 99.
- ↑ 61. Col dolce
v. 304 e segg.